Presidente Napolitano ma quando si dimette ? Ormai ha 88 anni...
Sulle riforme “non si agitino spettri di insidie e macchinazioni autoritarie” ha sostenuto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante la cerimonia di consegna del Ventaglio da parte della Stampa parlamentare. Il dibattito sulle riforme ha bisogno di “inevitabili mediazioni” perché senza “ampie convergenze” non si potrebbe realizzare la modifica della seconda parte della Costituzione: perché le riforme possano concretizzarsi è necessario andare oltre “l’estremizzazione dei contrasti” che si sta realizzando, anche sul piano del linguaggio, in queste ultime settimane.
Il bicameralismo – Quello delle riforme “è un impegno di cui il governo Renzi si è fatto iniziatore su mandato dello stesso Parlamento” che si espresse «a schiacciante maggioranza» nel maggio 2013, ha ricordato. “Il bicameralismo paritario va superato, è una anomalia tutta italiana-ha detto -, un’incongruenza costituzionale sempre più indifendibile e fonte di gravi distorsione del processo legislativo, paradossalmente ha finito delle polemiche recenti per essere quasi idoleggiato come un perno del sistema di garanzie costituzionali. La riforma elettorale sulla base del testo varato in prima lettura dalla Camera” è in ogni caso “destinato ad essere ridiscusso con la massima attenzione per criteri ispiratori e verifiche di costituzionalità che possono indurre a concordare significative modifiche”.
L’occupazione – La riforma del Parlamento, del processo legislativo e dei meccanismi decisionali pubblici “non sono meno importanti di quelle del mercato del lavoro e della spesa pubblica”, il Colle individua come “priorità” di ogni riforma “l’imperativo categorico della crescita dell’occupazione, in particolare quella giovanile”. Napolitano ha anche sostenuto che la situazione economica, sia l’Italia che l’Europa, “è tuttora incerta” ed è annodata a “riforme strutturali”. “Sono concentrato sull’oggi e ho innanzitutto ritenuto opportuno e necessario garantire la continuità ai vertici dello Stato nella fase così impegnativa del semestre italiano di presidenza europea» ha anche sostenuto il capo dello Stato.
La giustizia – Dopo “il riconoscimento espresso nei giorni scorsi da interlocutori significativi per ‘l’equilibrio e il rigore ammirevoli’ che caratterizzano il silenzioso ruolo della grande maggioranza dei magistrati”, forse si delineano le condizioni per una riforma della giustizia, ha detto Napolitano, ricordando, senza mai citarlo, le parole di Berlusconi.
Il futuro di Napolitano – “Non esercitatevi in premature e poco fondate ipotesi e previsioni sulla tempistica delle mie dimissioni. Io sono concentrato sull’oggi”, ha fatto sapere. Napolitano conferma che la decisione di lasciare l’incarico di presidente della Repubblica è una sua indipendente prerogativa. Il Colle si è poi rivolto ai giornalisti chiedendo di mettere fine alla ridda di ipotesi suo futuro. “Vorrei potervi dissuadere – ha detto – dal gioco sterile delle ipotesi sull’ulteriore svolgimento delle mie funzioni di presidente, partendo dalle motivazioni e dalle condizioni dell’accettazione della mia rielezione, un anno e diversi mesi fa, a capo dello Stato. Ho sentito qui citare l’espressione che usai in proposito già nel messaggio al Parlamento il 22 aprile e in occasioni successive”. “Credo, da un lato, – ha detto Napolitano- che non si debbano dare interpretazioni estensive del mio riferimento a situazioni e necessità, essenzialmente istituzionali che possano giustificare, far considerare opportuna e utile, una mia ulteriore eccezionale permanenza nell’incarico”.
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